Questa ricorrenza, che si celebra il 12 settembre, sottolinea l’importanza di adottare pratiche sostenibili per ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente e preservare gli ecosistemi
Ogni anno miliardi di sacchetti di plastica vengono usati in tutto il mondo, arrecando conseguenze devastanti per l’ambiente. Queste buste, spesso usate solo per pochi minuti, possono impiegare centinaia di anni per degradarsi, contribuendo all’inquinamento di mari, fiumi e territori. La Giornata Mondiale Senza Sacchetti di Plastica è un’opportunità per promuovere cambiamenti concreti nelle nostre abitudini quotidiane. Per il futuro del nostro pianeta, per far si che questo non diventi una discarica a cielo aperto, ognuno di noi può fare la differenza: un buon modo per contribuire in maniera positiva è quella di organizzare viaggi sostenibili. A Firenze, per esempio, l’FH55 Hotel Villa Fiesole e l’FH55 Hotel Calzaiuoli, sposano iniziative ecologiche volte a promuovere un turismo responsabile.
L’inquinamento ambientale è una delle sfide più urgenti del nostro tempo: i livelli crescenti di contaminazione destano molte preoccupazioni in quanto mettono a rischio sia la salute pubblica che la biodiversità a livello globale. Negli ultimi anni la produzione e il consumo di oggetti di plastica è aumentano vertiginosamente producendo fenomeni di inquinamento sia sulla terra ferma che in mare. Non esiste settore che non faccia uso di questo materiale: dagli aeroporti ai supermercati, dai negozi di qualunque genere agli hotel, dai ristoranti ai bar, persino sull’Everest, a 8.440 metri di altezza, è stato recentemente scoperto che la neve non è più immacolata come un tempo ma è, bensì, contaminata da microplastiche, le più alte mai trovate sul pianeta.
Secondo i dati del WWF in un solo anno si producono 450 milioni di tonnellate di plastica, di questi, 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono negli oceani del mondo, causando l’80% dell’inquinamento marino. Se si continua a seguire questo andamento, entro il 2050 ci sarà, in peso, più plastica che pesce, non importa se viviamo in una città lontana dal mare, i nostri rifiuti, spinti dal vento o trascinati dagli scarichi o dai fiumi, finiranno comunque in acqua impattando su moltissimi organismi. Secondo i dati dell’Associazione Marine Conservation Society, sui fondali si annidano quasi due milioni di pezzi di microplastiche per metro quadrato.
Oltre ad arrecare danni a tutta la fauna marina, le plastiche e microplastiche vengono trasferite e accumulate seguendo una catena alimentare che arriva fino all’uomo, creando effetti ancora ignoti sulla nostra salute. Come se non bastasse, il rischio per gli abitanti del mare è costituito anche dai rifiuti più grandi come le lenze, le reti e le altre attrezzature da pesca che si attorcigliano attorno agli animali e alcune volte, vengono ingerite.
Per affrontare e cercare di limitare questo grande problema, nel 2009 è stata istituita la Giornata Mondiale Senza Sacchetti di Plastica che si celebra il 12 settembre di ogni anno, questo giorno è stato creato dall’associazione Marine Conservation Society, la prima organizzazione a dare risalto mediatico alla criticità dell’inquinamento ambientale prodotto dalle borse di plastica. La creazione di questa giornata vuole avere l’obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibili sull’argomento e far si che ognuno di noi sia più responsabile ed attento a questa tematica. Con piccoli gesti quotidiani possiamo fare il nostro dovere e ridurre l’impatto ambientale: per esempio, al posto dei sacchetti inquinanti è preferibile utilizzare shopper in fibre naturali lavabili e più durature nel tempo, per il trasporto di frutta e verdura si può optare per sacchi a rete fatti di materiali naturali come il lino o il cotone, ed infine, l’incarto dei surgelati può essere sostituito con comodi barattoli di vetro facilmente lavabili dopo ogni utilizzo.
Oltre ad i gesti quotidiani, un altro modo per aiutare il nostro pianeta è quello di organizzare viaggi sostenibili: Firenze è un esempio di città green che da anni si impegna a dar vita ad iniziative e attività volte a porre l’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità. Negli ultimi anni, infatti, sono stati aperti negozi che commercializzano prodotti nel rispetto della natura, sono stati istituiti festival, laboratori e realtà collettive basati sull’ecosostenibilità. Per godere di un soggiorno eco-friendly sotto tutti i punti di vista è ideale scegliere hotel che sposano questa filosofia: l’FH55 Hotel Calzaiuoli, una struttura posta come una finestra aperta sui principali monumenti di Firenze e l’FH55Hotel Villa Fiesole, situato sulle colline che adornano la città, sono due esempi di alberghi green. Entrambi sono sensibili al turismo sostenibile, puntando ad evitare il consumo di plastica e di tutti gli altri materiali inquinanti. Nella splendida dimora storica FH55 Hotel Villa Fiesole, lo Chef Antonello Sardi guida il Ristorante Serrae Villa Fiesole, dove realizza i suoi piatti capolavoro utilizzando tecniche e prodotti green.