Non passa giorno senza essere contattati, tramite telefono ed e-mail, da vari fornitori di luce e gas che ci offrono tariffe più convenienti o speciali offerte per diventare loro clienti e abbandonare il nostro attuale gestore.
Diciamoci la verità, anche se si tratta di telefonate e messaggi spesso scoccianti e che ci fanno perdere tempo, in realtà un pensierino alla possibilità di risparmiare davvero sulla bolletta della luce lo facciamo sempre. Quello che, però, molto spesso non prendiamo in considerazione è che, ancor prima di cercare tariffe più convenienti, è possibile spendere un po’ meno e alleggerire le bollette, attuando dei semplici comportamenti “virtuosi” che possono ridurre il nostro fabbisogno di elettricità.
Se ti stai chiedendo come fare per risparmiare sulla bolletta della luce, allora dovresti cominciare ad adottare una serie di semplici accorgimenti quotidiani (compreso qualche consiglio “economico”).
Sceglie l’offerta giusta per la Luce
La gestione attenta e consapevole delle spese domestiche è fondamentale in un contesto economico in cui le bollette energetiche rappresentano una parte significativa del budget delle famiglie. Tra queste, la bolletta della luce è spesso una delle voci di spesa più consistenti, ma anche una su cui è possibile intervenire efficacemente per ottenere un risparmio tangibile. Una strategia chiave per ridurre i costi associati al consumo energetico domestico è la scelta oculata del fornitore di energia elettrica, un’azione che può sembrare banale ma che in realtà nasconde un potenziale di risparmio notevole.
La deregolamentazione del mercato dell’energia ha introdotto una varietà di opzioni tra cui i consumatori possono scegliere, permettendo loro di selezionare offerte che meglio si adattano alle proprie esigenze di consumo e alle proprie preferenze economiche. Nonostante ciò, molti utenti tendono ad accettare passivamente le offerte del proprio fornitore attuale senza esplorare alternative che potrebbero essere più vantaggiose. Questo comportamento può portare a una spesa superiore per la fornitura di energia elettrica rispetto a quella che si potrebbe ottenere con un’offerta più in linea con le proprie abitudini di consumo.
Per individuare l’offerta più adatta, è essenziale adottare un approccio proattivo, iniziando con un’accurata comparazione delle tariffe disponibili sul mercato. Questo processo implica la valutazione di diversi fattori, tra cui il prezzo del kWh, eventuali costi fissi mensili, le condizioni di rinnovo dell’offerta e la qualità del servizio clienti. È importante considerare non solo il costo dell’energia in sé ma anche le specificità del proprio stile di vita e delle proprie abitudini di consumo. Ad esempio, un’offerta con un prezzo del kWh più basso durante le ore serali e notturne potrebbe essere ideale per chi consuma più energia in quel lasso di tempo, mentre opzioni con tariffe fisse potrebbero convenire a chi ha un consumo energetico costante.
Inoltre, nell’era digitale, strumenti online come i comparatori di tariffe offrono una risorsa preziosa per confrontare rapidamente e in modo trasparente le varie offerte, fornendo un quadro chiaro dei vantaggi e degli svantaggi associati a ciascun fornitore. Questi strumenti consentono agli utenti di filtrare le opzioni in base a parametri specifici, come l’uso di energia rinnovabile o la presenza di bonus e sconti per nuovi clienti, rendendo più semplice l’identificazione dell’offerta più conveniente e sostenibile.
Scegliere il fornitore giusto, dunque, non è un’azione da sottovalutare ma un’opportunità per ottimizzare il proprio budget domestico, allineando i costi della bolletta della luce con le proprie reali necessità di consumo. Attraverso una scelta informata e una valutazione attenta delle proprie abitudini, è possibile non solo risparmiare denaro ma anche contribuire a una maggiore sostenibilità ambientale, selezionando fornitori che diano priorità all’energia da fonti rinnovabili. In questo modo, l’utente diventa un consumatore attivo e responsabile, capace di influenzare il mercato energetico verso pratiche più etiche ed ecologiche.
Guida per la ricerca di un buon operatore di mercato per risparmiare sulla bolletta
Prima di sottoscrivere un nuovo contratto di energia è bene considerare le diverse offerte sul mercato ed informarsi. È molto facile incorrere in truffe o raggiri soprattutto a causa di informazioni poco chiare o parziali. Molti operatori – pur di acquistare un cliente – propongono offerte ed esercitano pressioni per cambiare operatore fornendo informazioni erronee o incomplete sulla chiusura del mercato di Maggior Tutela. La Confconsumatori ha redatto per l’occasione un vademecum per orientarsi nel mercato libero.
Un recente sondaggio condotto dall’Associazione dei Consumatori “Codici” ha rivelato che il 30% degli utenti non è informato riguardo al passaggio dalla Maggior Tutela al libero mercato e l’81% non sa come orientarsi tra le offerte dei diversi operatori; inoltre 1/3 degli utenti sottoposti al sondaggio non è al corrente della composizione del costo dell’energia e del reale ammontare dei proprio consumi, in parte dovuto al fatto che l’auto-lettura della bolletta non è una prassi comune.
Risparmiare sulla bolletta: maggior tutela o mercato libero?
Il servizio di Maggior Tutela è stato creato alcuni anni fa per calmierare, se così si può dire, il costo della componente energia. Stiamo quindi parlando di un servizio voluto dallo Stato per mantenere sotto controllo il costo delle bollette, andando a fissare, ogni trimestre, il costo al consumo della luce. Conviene ricordare che il 1° luglio 2019 questo servizio sarà totalmente disattivato, cosa che costringerà i clienti a passare totalmente al Mercato Libero. C’è già che guarda a questo momento con timore, ma non c’è nulla di cui aver paura. Anzi, verificando i costi proposti dalle azienda, appare chiaro come negli ultimi anni il Mercato Libero abbia proposto soluzioni più economiche rispetto al servizio di Maggior Tutela. Anche perché numerose compagnie di gestione dei servizi offrono prezzi fissi, per la componente energia, per 2 anni. Quindi già oggi la gran parte di coloro che hanno aderito al Mercato Libero possono godere di bollette un poco più leggere rispetto a quelle calmierate dal governo.
Una volta comprese quali sino le voci di spesa che ci portano ad una bolletta di una certa entità, possiamo anche cercare di agire in modo da spendere meno mese per mese. Visto che le tasse e le spese fisse non variano, l’unico elemento su cui possiamo agire noi consumatori è proprio l’utilizzo di energia elettrica. Il primo passo riguarda l’abitudine ad utilizzare gli elettrodomestici in modo corretto, partendo dal non lasciare le luci accese quando ci troviamo in una stanza, o dal non accendere lavatrice e lavastoviglie se non sono già piene. Oltre a questo è importante anche considerare che le lampadine e gli elettrodomestici di ultima generazione consumano molto meno rispetto ai prodotti antiquati. Per quanto riguarda le lampade a Led consumano circa il 70% in meno rispetto alle luci a incandescenza; gli elettrodomestici di Classe A+++ invece ci consentono un risparmio vicino al 30% sui consumi di energia.
Il cambiamento è stato introdotto nel 2007 con l’introduzione del libero mercato (liberalizzazione), ma solo 1/3 dei consumatori ha deciso spontaneamente di cambiare operatore. Dal 1° luglio 2019 sarà obbligatorio abbandonare il mercato a maggior tutela e scegliere se rimanere con il proprio operatore energetico alle tariffe di mercato (non calmierato) o cambiare operatore in libera concorrenza e in base alle offerte più convenienti o ai consumi stimati.
Gli utenti che sono già passati al libero mercato hanno verificato un effettivo risparmio sulla bolletta compreso tra il 3% e il 10% annui rispetto al regime di Maggior Tutela.
Come funzionano le offerte Placet?
In questi ultimi anni, i consumi di energia elettrica sono diventati sempre più consistenti rispetto al passato, in considerazione dei diversi elettrodomestici e macchinari che si sono diffusi e che vengono utilizzati quotidianamente nelle abitazioni o nelle industrie, senza parlare poi di computer o condizionatori. A fronte di tali consumi, le famiglie e le aziende tendono a ricercare sempre più attivamente delle offerte convenienti a livello economico ed anche trasparenti nelle condizioni. E a questo proposito, importanti novità sono in arrivo per tali soggetti.
Le offerte luce e gas Placet sono entrate in vigore da poco più di due mesi: Placet è l’acronimo di Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela, ma per capire meglio di che cosa si tratta è opportuno un approfondimento più accurato. Si tratta, in pratica, di offerte sperimentali che vengono messe a disposizione delle piccole imprese e dei clienti domestici che al momento si avvalgono ancora del servizio di maggior tutela, in attesa del passaggio obbligatorio al libero mercato che avverrà – a meno di ulteriori ma improbabili rinvii – nel luglio del prossimo anno.
Le offerte Placet sono state intese dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente come provvedimenti che hanno lo scopo di favorire la transizione verso il libero mercato dei consumatori, sempre all’insegna dei più elevati standard di trasparenza. L’obiettivo, insomma, è quello di mettere gli utenti nelle condizioni di operare una scelta consapevole.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – nota anche come Arera – non è altro che l’ex Aeegsi, vale a dire l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, che ha cambiato nome ed esteso il proprio ambito di competenza a partire dal 2018: oggi, infatti, si occupa anche della regolazione dei rifiuti, oltre che della trasparenza delle offerte di luce e gas e dell’efficienza dei servizi idrici.
Per avere un’idea delle condizioni con cui si potrebbe avere a che fare una volta entrati nel mercato libero, si può consultare il link https://www.evivaenergia.com/prodotti/offerte-luce-privati/. Le offerte Placet sono concepite per garantire due differenti tipologie di prezzo: la scelta è tra una tariffa a prezzo fisso e una tariffa a prezzo variabile. Quest’ultima cambia in base agli aggiornamenti periodici che vengono apportati dall’Autorità, oltre che in funzione delle variazioni dei prezzi che si riscontrano sul mercato all’ingrosso. Per quel che concerne le condizioni di fornitura, invece, esse saranno sempre le stesse, uguali per tutti i venditori. Sono stati resi noti dall’Arera i moduli base a cui dovranno fare riferimento i venditori, chiamati a rispettare specifici requisiti per assicurare la possibilità di mettere a confronto le offerte da parte delle diverse compagnie. Vale la pena di ricordare, inoltre, che il prezzo delle offerte Placet comprende il costo della commercializzazione e quello di approvvigionamento della materia prima, ma non tiene conto di bonus o altri tipi di promozioni. Tutti i venditori sono liberi di decidere l’importo, valido in tutta Italia senza differenze a livello geografico.
Abbiamo visto come i venditori/fornitori del servizio possono presentare due tipologie di offerte: una a prezzo fisso (con tariffe non modificabili per un certo periodo di tempo) e l’altra a prezzo variabile (con tariffe invece che possono subire modificazioni, in caso di variazione dei prezzi sul mercato). Tuttavia, è bene specificarlo, entrambi i prezzi offerti, sia fissi che variabili, sono composti da una quota fissa appunto stabilita in Euro al cliente per anno ed una invece proporzionale ai volumi di energia consumata ed espressi in Euro a Kwh (o Smc, nel caso del gas).
Comunque, le condizioni contrattuali presentate con le offerte Placet sono stabilite dall’Arera e sono inderogabili, a differenza invece di altre presenti nel cosiddetto mercato libero e che possono essere proposte e modificate dal venditore, pur dovendo rispettare la normativa definita dalla stessa Autorità. Inoltre, al fine di garantire una certa trasparenza e semplicità di confronto tra le stesse offerte, le società fornitrici possono utilizzare dei moduli prestabiliti e predisposti dall’Arera.
A chi sono destinate le offerte Placet?
Le offerte Placet possono essere attivate unicamente dalle piccole imprese e dai clienti domestici i cui consumi di gas annuali non superano i 200mila Smc e che dispongono di un impianto elettrico a bassa tensione. Ovviamente, non è previsto alcun obbligo di attivare tali offerte, fermo restando che i nuclei familiari che si trovano in una situazione di disagio economico hanno la possibilità di presentare la richiesta del bonus sociale in relazione alla fornitura di gas e luce senza che per questo siano costrette a rinunciare all’attivazione delle offerte Placet.
L’importanza della trasparenza
L’introduzione di misure normative per garantire la trasparenza e la chiarezza nelle offerte dei servizi di fornitura energetica rappresenta un passo fondamentale verso la protezione dei consumatori nel mercato dell’energia. L’Autorità di regolazione, riconoscendo l’importanza di salvaguardare sia i consumatori che i rivenditori dalle conseguenze negative della morosità, ha stabilito un sistema equo per gestire i ritardi nei pagamenti delle bollette della luce. Questo sistema prevede l’applicazione dell’interesse legale per i ritardi nei pagamenti, ma solo sotto specifiche condizioni che mirano a premiare i clienti diligenti e responsabili.
Per i consumatori che hanno dimostrato affidabilità, rispettando i termini di pagamento per i due anni precedenti, l’Autorità ha introdotto una sorta di periodo di grazia: per i primi dieci giorni di ritardo oltre la data di scadenza della bolletta, verrà applicato l’interesse legale, fornendo così un piccolo buffer per evitare penalizzazioni immediate. Questa misura non solo incentiva la puntualità nei pagamenti, ma offre anche una certa flessibilità, riconoscendo che piccoli ritardi possono avvenire senza una reale intenzione di morosità.
Nel contesto dei contratti Placet, che rappresentano una formula contrattuale specifica nel mercato dell’energia, l’Autorità ha imposto regole chiare per garantire che i consumatori siano pienamente informati sulle condizioni economiche dei loro contratti. Questi contratti, caratterizzati da una durata indeterminata ma con la possibilità di rinnovo annuale delle condizioni economiche, offrono ai consumatori la flessibilità di adattarsi alle variazioni del mercato mantenendo un certo grado di stabilità contrattuale.
La normativa stabilisce che i fornitori devono notificare ai loro clienti eventuali cambiamenti nelle condizioni economiche almeno tre mesi prima della scadenza del periodo in vigore. Questo dà ai consumatori il tempo necessario per valutare le nuove condizioni e decidere se accettarle o meno. In caso di non accettazione delle nuove condizioni proposte, i consumatori hanno il diritto di recedere dal contratto, esercitando così un controllo diretto sulle proprie scelte energetiche. Questo diritto di recesso può essere esercitato in qualsiasi momento, purché nel rispetto delle normative vigenti, offrendo ulteriore flessibilità e potere decisionale ai consumatori.
Questa normativa riflette un impegno significativo da parte dell’Autorità di regolazione nel bilanciare gli interessi dei fornitori con la necessità di proteggere i consumatori, promuovendo al contempo un mercato dell’energia più equo, trasparente e competitivo. Attraverso queste misure, si rafforza la fiducia dei consumatori nel mercato energetico, incentivando una maggiore consapevolezza nelle scelte di fornitura e promuovendo un atteggiamento più informato e proattivo nella gestione dei contratti energetici. In definitiva, queste politiche non solo tutelano i consumatori, ma stimolano anche un miglioramento continuo delle pratiche commerciali nel settore energetico, contribuendo alla creazione di un ambiente di mercato più sostenibile e orientato al futuro.
Prezzi: si risparmia realmente con la doppia tariffa per la luce?
Già da qualche anno, l’energia elettrica si paga in base al prezzo di produzione all’ingrosso, variabile di ora in ora: quando c’è poca richiesta di elettricità (la sera, la mattina presto, la notte e i festivi) il prezzo è più basso; nelle ore centrali della giornata, quando la richiesta è alta, il prezzo aumenterà.
Esiste anche la bassa e l’alta stagione: per bassa si riferisce ai mesi di marzo, aprile, maggio, agosto, settembre, ottobre e l’alta stagione dei mesi in cui si registra solitamente una maggiore richiesta di energia elettrica (gennaio, febbraio, giugno, luglio, novembre, dicembre).
L’Enel è stata la promotrice, quindi, di questa novità: ancora oggi offre interessanti tariffe.
Per ottenere un reale risparmio rispetto alle tariffe monorarie, bisognerà concentrare i propri consumi almeno per il 67% nella fascia oraria notturna/fine settimana, che prevede un prezzo inferiore rispetto alla fascia oraria di punta.
La tariffa elettrica bioraria è stata introdotta per 6 mesi di prova a Gennaio 2010 e successivamente adottata ufficialmente dal giugno 2010. Durante questo periodo di prova tutti i fornitori di energia elettrica sono stati obbligati ad informare i propri clienti sulla novità della tariffa bioraria.
Tale tariffa in realtà è già stata automaticamente applicata dal 1° gennaio 2009 alle piccole imprese con potenza superiore a 15 kW, dotate di un contatore elettrico, e dal 1° aprile 2009 alle piccole imprese con potenza contrattuale inferiore o uguale a 15 kW.
Per chi è pensata la tariffa bioraria
È ovvio che, prima di decidere quale tariffa adottare, è necessario valutare le proprie esigenze: non è detto che per tutti i consumatori la tariffa elettrica bioraria sia la scelta migliore.
Ad esempio, per chi sta in casa gran parte della giornata e ha necessità di distribuire su varie fasce orarie i propri consumi, è più conveniente rimanere sulla monoraria per compensare eventuali picchi durante il giorno e altrettanti picchi durante le ore serali.
Chi invece, lavorando, utilizza gli apparecchi quali, ad esempio, lavatrice, ferro da stiro e scaldabagno elettrico soprattutto nelle ore serali, allora è bene scegliere la bioraria.
Differenti opinioni sull’utilità della tariffa
Secondo alcuni ormai la convenienza della tariffa elettrica bioraria è diventata pressoché inesistente. I detrattori della teoria del risparmio, sostengono che il problema nasca dalla produzione di elettricità. Ovvero: durante le ore diurne, l’elettricità verrebbe prodotta soprattutto tramite strategie green (in primis, il fotovoltaico) e che quindi il prezzo del singolo kW sia diminuito perché è diminuito il costo del processo produttivo. Di sera, dove tale sistema è inutilizzabile, si ritorna al vecchio e classico metodo per cui i prezzi sono risaliti.
In ogni caso, oggi è assolutamente possibile puntare sulle energia rinnovabili e green, anche per il singolo cittadino.
A livello condominiale, ad esempio, è possibile, in alcuni contesti, montare i pannelli solari. È giusto ricordare poi che sia lo Stato italiano che l’Unione Europea mettono a disposizione interessantissime possibilità di finanziamento per l’energia verde rendendo quindi possibili un investimento vantaggioso in tal senso.
Efficienza energetica della casa
L’efficienza energetica di una casa è, da diversi anni ormai, un aspetto fondamentale dell’edilizia sia durante la costruzione che nella ristrutturazione.
Buona parte dell’energia che impieghiamo per riscaldare una casa, spesso si disperde tramite le pareti, dal tetto e dalle finestre. Ridurre le dispersioni può farci risparmiare molti soldi sulle spese di riscaldamento.
Per migliorare l’efficienza energetica possiamo intervenire su diversi aspetti della nostra casa:
- Migliorando o sostituendo i nostri impianti termici con sistemi più efficienti;
- Migliorando l’isolamento termico delle pareti e del tetto;
- Migliorando l’isolamento termico di finestre ed infissi
Questi interventi, che ormai sono la prassi durante la costruzione di una nuova casa, diventano più difficili durante la ristrutturazione di una casa già esistente, magari costruita in un periodo in cui non erano presenti normative e tecnologie per migliorare l ‘efficienza energetica.
Il costo di queste ristrutturazioni, viene però ammorbidito dalla detrazione Irpef, che permette di recuperare parte dei costi sostenuti. La normativa, cambia ogni anno ma, indicativamente, si va da una agevolazione del 65% per miglioramenti energetici che riguardano l’intero edificio e si scende al 50% per le schermature solari e nuove caldaie.
Case “full elettric”
Durante la fiera internazionale sulle tecnologie energetiche, gli esperti della Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) hanno sostenuto che sarà possibile vedere le prime case totalmente dipendenti dall’energia elettrica entro il 2020.
Questi edifici sfrutteranno l’energia fotovoltaica e l’utilizzo di tecnologie 3.0 legati alla domotica, che permetterà di usare l’energia in modo intelligente e di gestire pompe di calore, climatizzatori, la ricarica della macchina elettrica e la cucina a induzione in maniera smart.
Questi edifici ‘full electric’ saranno caratterizzati da un’elevata efficienza energetica e permetteranno un notevole risparmio sui consumi. C’è però alcune perplessità sulla la loro diffusione in Italia: il costo della bolletta, dove ancora non viene premiato chi incrementa i consumi elettrici da fonti rinnovabili, riducendo il consumo di combustibili fossili.
Rimangono comunque positive ed ottimistiche le previsioni e le opportunità future per un’edilizia efficiente e sostenibile.’
Scegliere gli elettrodomestici giusti
L’acquisto di elettrodomestici rappresenta una decisione significativa per ogni nucleo familiare, non solo per l’impatto immediato sul budget domestico ma anche per le conseguenze a lungo termine sui consumi energetici e, di conseguenza, sulle spese di gestione della casa. La classe energetica di un elettrodomestico, rappresentata da lettere dell’alfabeto (da A, la più efficiente, a G, la meno efficiente), è un indicatore fondamentale dell’efficienza energetica di un apparecchio e gioca un ruolo cruciale nell’orientare i consumatori verso scelte più consapevoli e sostenibili.
Optare per elettrodomestici ad alta efficienza energetica, sebbene possa comportare un esborso iniziale maggiore, si rivela una strategia vincente nel medio-lungo termine. Gli apparecchi con classificazione superiore in termini di efficienza energetica consumano significativamente meno energia per svolgere le stesse funzioni dei modelli meno efficienti, traducendosi in risparmi tangibili sulla bolletta elettrica e contribuendo alla riduzione dell’impronta ecologica della famiglia.
Oltre alla scelta dell’elettrodomestico più efficiente, il modo in cui utilizziamo questi apparecchi può avere un impatto notevole sui consumi energetici domestici. Pratiche come l’utilizzo di lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico e la preferenza per i programmi di lavaggio “eco” possono ottimizzare l’uso dell’energia, riducendo il numero di cicli di lavaggio necessari e, di conseguenza, il consumo energetico complessivo. Similmente, spegnere completamente i dispositivi elettronici come computer, smart TV e stampanti quando non sono in uso, anziché lasciarli in standby, può eliminare i consumi inutili di energia, contribuendo a ulteriori risparmi economici.
Queste azioni, sebbene possano sembrare piccole e insignificanti singolarmente, sommate insieme e replicate quotidianamente da milioni di utenti, hanno il potenziale di generare un impatto significativo sia a livello individuale, in termini di risparmio sulla bolletta energetica, sia a livello collettivo, contribuendo alla riduzione del consumo energetico globale e alla lotta contro il cambiamento climatico.
In conclusione, la consapevolezza e la responsabilità nell’acquisto e nell’uso degli elettrodomestici sono essenziali per orientarsi verso uno stile di vita più sostenibile. Investire in apparecchi ad alta efficienza energetica e adottare comportamenti consapevoli nel loro utilizzo non solo può portare a risparmi significativi nel corso del tempo ma rappresenta anche un passo importante verso la riduzione dell’impronta ecologica personale e il sostegno a un futuro energetico più pulito e sostenibile.
Evita tutti gli sprechi e riduci la tua impronta energetica
Il consumo pro-capite di elettricità è destinato ad aumentare costantemente, quindi oltre a questi comportamenti virtuosi per risparmiare sulla bolletta della luce, è indispensabile prendere coscienza che evitare gli sprechi è ciò che dovresti cominciare a fare già da adesso mentre stai leggendo questo articolo.
Quindi accendi le luci solo quando necessario, utilizza punti luce a ricarica solare per illuminare il giardino o il terrazzo, sostituisci le vecchie lampadine con quelle a LED, spegni sempre ciò che non usi, soprattutto quando esci di casa o vai al lavoro. Sia il tuo portafogli che il nostro pianeta te ne saranno grati e tu sarai soddisfatto e avrai speso qualcosa di meno rispetto al passato.
Gli incentivi per il risparmio energetico uniscono l’utile al dilettevole, aiutando a ridurre i consumi energetici nella vita quotidiana e a proteggere il nostro pianeta. I governi in tutto il mondo stanno prendendo provvedimenti per sensibilizzare la popolazione al risparmio energetico, come l’installazione di pannelli solari, il miglioramento termico degli edifici, la sostituzione di apparecchi di condizionamento, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la riduzione dell’inquinamento acustico e ambientale. Una delle innovazioni in questo campo sono le smart windows, che possono modificare la propria condizione per isolare termicamente e luminosamente l’ambiente interno, rendendo superflua l’utilizzo di altri apparecchi.
In Italia, le leggi di stabilità prevedono ausili concreti per chi decide di investire in risparmio energetico. Questi incentivi possono includere detrazioni fiscali, finanziamenti agevolati e incentivi specifici per le imprese che decidono di investire in questo settore. Questi incentivi sono importanti per rendere l’investimento nel risparmio energetico accessibile a tutti, nonostante l’impatto economico non indifferente.
Leggere la bolletta: sai quanto costa l’energia elettrica?
La lettura della bolletta dell’energia elettrica è spesso un vero e proprio rompicapo. Se aggiungiamo poi concetti difficili, come ad esempio l’adesione al Mercato Libero o al servizio di maggior tutela voluto dallo Stato, le cose si complicano ulteriormente. Anche perché in teoria il servizio appena citato dovrebbe mantenere basse le bollette, ma spesso non è così. La prima cosa da fare quando si legge la bolletta consiste nello scorporare i vari elementi che ci portano alla cifra finale.
Leggendo una bolletta della luce appare chiaro come una delle voci più importanti di spesa sia l’effettivo consumo di energia elettrica. Vi proponiamo una guida al costo dell’energia elettrica, proprio perché non è poi così intuitivo capire cosa si intende per ogni singola voce presente in bolletta. La componente energia per altro è quella su cui possiamo intervenire, nel senso che se cerchiamo di risparmiare sulla bolletta possiamo farlo cercando di abbassare l’entità dei consumi, utilizzando gli elettrodomestici in modo intelligente ed evitando gli sprechi. In media la spesa per singolo kWh, ossia Kilowattora, non è molto elevata, attestandosi a cifre vicine ai 30 centesimi. Conviene però ricordare che una famiglia di 4 persone in media in Italia arriva a consumare quasi 3.000 kWh in un anno, cosa che fa salire in modo importante la spesa per l’energia elettrica. Le altre voci in bolletta sono correlate poi alle spese necessarie per gestire la fornitura, come ad esempio la manutenzione dei contatori, il traporto dell’energia stessa e così via. Un’altra importante voce sono poi le tasse, a partire dall’IVA fino alle specifiche accise che riguardano questo tipo di consumi. Alcune delle spese correlate al gestore, quelle che non riguardano la componente energia, sono di solito fisse per ogni bolletta. Questo significa che maggiori sono i consumi e minore sarà l’incidenza di queste spese sul singolo kWh.
Anche l’auto-lettura può essere un metodo – se non per risparmiare – per controllare i consumi effettivi. L’auto-lettura della bolletta elettrica è effettuata solo dal 27% degli utenti (contro il 76% delle auto-letture del gas, in gran parte dovuto al fatto che è molto più diffusa l’installazione di contatori di ultima generazione che facilitano l’auto-lettura o la lettura a distanza nel comparto del gas). L’auto-lettura della bolletta permette di comunicare all’operatore il consumo effettivo e non quello stimato dal fornitore di energia in mancanza di lettura da parte di un operatore. In ogni caso, le letture stimate sono svolte in modo conservativo oscillando tra il 20% e il 30% in meno rispetto ai consumi effettivi. Il vantaggio dell’auto-lettura è, però, quello di indurre a un maggiore controllo dei costi in uscita o, in gergo, flussi di cassa.