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La Rai ha deciso dove lavorerà Sangiuliano, a Boccia contestate le docenze all’Università ma lei ribatte: “Sono vere”

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Mentre la Rai ha scelto la nuova destinazione dell’ex ministro, l’imprenditrice è costretta a difendersi dalla stampa che passa a raggi X il suo curriculum vitae

ROMA – L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha un nuovo posto di lavoro.

La buona notizia per lui – almeno una – è che dal punto di vista logistico non sarà una rivoluzione: soli 2,5 km separano via del Collegio Romano 27 a Roma, sede del Micdagli uffici Rai di Borgo Sant’Angelo ai quali è stato assegnato, nello stabile dove hanno sede Rai Vaticano e la direzione della TGR, a pochi passi dalla Santa Sede.

Distanza minima eppure sufficiente a creare un solco immenso tra la vita di governo e il ritorno alle origini, al mestiere di giornalista del servizio pubblico che lo ha portato ad affermarsi fino al ruolo di direttore del Tg2.Non sono previsti al momento incarichi di primo livello, rimarrà a disposizione dell’ad Roberto Sergio ma dietro le quinte.

L’imperativo, per il 62enne ex capo del dicastero ora occupato da Alessandro Giuli, è spegnere i riflettori, dopo la bufera mediatica divenuta caso politico e adesso anche inchiesta della magistratura.

Per Sangiuliano, come scritto nella lettera di congedo indirizzata alla premier Meloni, le priorità sono la famiglia e la moglie.

Chiaro l’intento di abbassare i decibel del clamore mediatico per la vicenda Boccia, una polemica cresciuta fino ad assumere una eco internazionale, tanto da costringere Sangiuliano a rassegnare le dimissioni al culmine di una incredibile escalation di rivelazioni anche di carattere personale.

Se l’obiettivo di lui è sparire dai radar, quello di lei – di Boccia – è forse alzare ancora i toni, per restare magari sulla cresta dell’onda e poter così “dire tutta la verità”, o meglio la sua verità, nonostante nelle ultime ore subisca ripetute smentite. Per l’imprenditrice, infatti, l’improvvisa ed esplosiva notorietà non pare sia foriera di fama e gloria.Boccia su Instagram ha replicato pubblicando due documenti che attesterebbero le partecipazioni ai corsi in qualità di docente, aggiungendo: “Naturalmente proverò la falsità delle informazioni che vengono dalle istituzioni in questa lotta per la verità. Per questo motivo, pubblico i due incarichi universitari. Questa mia necessità nasce dal fatto che le istituzioni non possono essere soggette alla pressione di poteri forti, poiché altrimenti è a rischio la loro stessa integrità. In uno Stato democratico, i poteri non possono manipolare le istituzioni, che devono rimanere indipendenti e al servizio dei cittadini. Perché le università hanno mentito? Da chi hanno subito pressione? Chi vuole distruggere la mia persona? Chi vuole zittirmi? Ora le domande le faccio io!”

LE LAUREE

C’è poi il capitolo lauree. Sarebbero due: una in Economia aziendale del 2005 presso l’Università Parthenope sempre a Napoli e una in Economia e management alla telematica Pegaso.

Secondo il quotidiano La Verità, nell’ateneo napoletano “non avrebbe mai discusso la tesi e concluso gli studi solo nel 2023, alla Pegaso, che però starebbe avviando delle verifiche”. “Secondo la documentazione” che La Verità ha potuto visionare, “il 2005 è l’anno in cui la mancata consulente di Sangiuliano si era iscritta all’ateneo napoletano(dopo aver frequentato per 2 anni l’università Federico II di Napoli, rinunciando però agli studi) senza però, stando a quanto risulta a questo giornale, mai completare il percorso iniziato”.

Alla Verità risulta anche che “l’imprenditrice avrebbe dichiarato di aver sostenuto presso la Parthenope 17 esami, divisi tra i tre anni di corso. Nel primo anno gli esami sarebbero stati 9 […] Nel secondo anno gli esami sostenuti con successo sarebbero stati 6, mentre al terzo avrebbe dichiarato di averne conseguito uno. Senza però, come detto, mai completare il percorso di studi, ai quali avrebbe definitivamente rinunciato nel 2020″.

Dubbi che si sommano alle parole del marito, in disperata attesa di diventare ex della “signora, sottolineo signora, non dottoressa, Boccia”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it