A Passo Corese il primo dibattito di Incontriamoci ricostruiamo il futuro. Civica e Paolucci (Uil): “Con i giovani abbiamo riflettuto sul loro futuro e su come far valere i diritti”
Avremo una pensione? Come difendersi dai licenziamenti? Come combattere il lavoro precario? E poi tanta inquietudine per le persone che muoiono sul lavoro e per le guerre. Sono alcune domande e riflessioni emerse tra gli studenti del liceo Lorenzo Locci e dell’Istituto di istruzione superiore Aldo Moro – che ieri hanno gremito le gradinate del Palazzetto dello sport di Passo Corese – animando il dibattito ‘Parliamo al futuro, il sindacato incontra i giovani.
“Per la giornata inaugurale della decima edizione di Incontriamoci, ricostruiamo il futuro – ha spiegato Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana – abbiamo privilegiato il dialogo e il confronto con le nuove generazioni con l’obiettivo di far conoscere il sindacato, i suoi servizi, come rappresenta e tutela le persone”.
A Emanuele Ronzoni – Segretario organizzativo della Uil – Alberto Civica, Segretario generale della Uil del Lazio – e Giuliano Zignani, Presidente nazionale dell’Italuil – il compito di rispondere, stimolando curiosità tra gli studenti e le studentesse. La Uil da tempo si rivolge ai giovani attraverso eventi pubblici per coinvolgerli nelle scelte future del Paese, per renderli partecipi di tutte quelle battaglie di civiltà che si concretizzano ad esempio nel lavoro stabile e ben retribuito, nella salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Non a caso, per raggiungere questi obiettivi e per sensibilizzare le coscienze di tutti, l’Organizzazione ha anche messo in campo campagne tematiche tra le quali spiccano #NoAiLavoratoriFantasma e #ZeroMortiSulLavoro. Ma poi c’è anche il Patronato che tutela chi si affaccia al mondo del lavoro per la prima volta. “Le nostre porte sono aperte – hanno affermato Romzoni e Zignani, rivolgendosi agli studenti – non abbiate timore di chiedere, di rappresentare le difficoltà che troverete entrando nel mondo del lavoro. Insieme proveremo a risolverle”.
Intanto il lavoro in questa provincia non è molto ed è di bassa qualità. “Delle 13100 attivazioni registrate dall’Inps lo scorso anno – ha ricordato Paolucci – soltanto 2.300 hanno avuto un carattere stabile, ovvero a tempo indeterminato e di apprendistato. Tutte le altre, vale a dire quasi 11mila, sono state atipiche, a termine, stagionali, in somministrazione o intermittenti”.
“Non è questa l’occupazione che vuole il sindacato – ha concluso Alberto Civica – Sarebbe folle esultare infatti per qualche contratto in più che però a fa crescere soltanto la discontinuità lavorativa”.