Oggi, 4 ottobre 2014, in provincia di Crotone, i Carabinieri di quel Comando Provinciale di Crotone, coadiuvati in fase esecutiva da quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei confronti di 10 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, per i reati, di “associazione a delinquere di tipo mafioso”, “scambio elettorale politico-mafioso”, “concorso esterno in associazione mafiosa”, “furto aggravato dal metodo e dalla finalità mafiosa”.
Per n. 8 indagati è stata emessa la misura cautelare in carcere e per n. 2 quella degli arresti domiciliari.
La complessa e impegnativa attività investigativa, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, e delegata ai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Crotone Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, ha riguardato un arco temporale ampio e si è sviluppata prevalentemente attraverso attività tecnica captativa, oltre che su riscontri connessi allo sviluppo di attività di osservazione e pedinamento.
Gli esiti investigativi in tal modo conseguiti hanno permesso di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) la gravità indiziaria circa l’attuale operatività della ‘ndrina di Casabona e di rilevare i suoi interessi criminali in seno alla realtà politica e imprenditoriale del territorio.
In particolare, gli esiti investigativi acquisiti hanno permesso di ricostruire, sul piano della gravità indiziaria, l’esistenza e l’operatività di una Cosca di ‘Ndrangheta, riconducibile a esponenti della famiglia “TALLARICO” di Casabona, in contatto con capi e i sodali delle Cosche della ‘Ndrangheta dei vicini territori di Rocca di Neto (KR), Petilia Policastro (KR), Cirò, Cirò Marina (KR) e della frazione Papanice di Crotone, finalizzati al mantenimento, nell’area di competenza, degli affari, connessi con lo spaccio di sostanze stupefacenti e con delle altre attività delittuose, in grado di garantire le risorse economiche, anche necessarie per l’alimentazione della “bacinella”, dedicata, tra l’altro, al soddisfacimento dei bisogni dei sodali, dei detenuti e delle loro famiglie.
L’indagine ha consentito di rilevare le modalità operative del sodalizio anche a protezione delle attività illecite della consorteria, rispetto ai possibili controlli da parte delle Forze dell’Ordine, nonché a tutela degli interessi economici della consorteria anche mediante il controllo e il condizionamento di vendita all’asta di beni collocati sul territorio di influenza
E’ stato, altresì, ricostruito, sul piano della gravità indiziaria, lo stretto legame tra il promotore della consorteria e l’attuale Sindaco di Casabona, destinatario dell’odierno provvedimento della custodia in carcere, il quale avrebbe, prima della tornata elettorale dell’ottobre del 2021, reperito un cospicuo bacino di voti, tramite la suddetta famiglia cosca di ‘ndrangheta e i suoi affiliati, che gli hanno consentito di raggiungere, l’obiettivo, prefissato, a fronte della promessa di benefici, tra cui l’assegnazione di alcune commesse comunali per dei lavori edilizi e delle altre utilità, di prossima realizzazione.
In ci si sarebbe avvalso, dell’ausilio di altri appartenenti all’Amministrazione Comunale, tra cui un soggetto che ricopre la carica di Assessore, anche egli destinatario dell’odierno provvedimento degli Arresti Domiciliari, per favorire gli interessi degli esponenti della Cosca, in particolare, tanto con riguardo alla attività imprenditoriale edili riconducibile alla cosca stessa, quanto con riguardo ai vantaggi nell’indebito godimenti di beni pubblici e ad aree destinate a piano per insediamenti industriali, e relativamente ad assunzioni e svolgimento di attività lavorative.
In concomitanza con l’esecuzione delle misure cautelari sono state effettuate perquisizioni personali e domiciliari.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che la ricostruzione sin qui effettuata è limitata al profilo cautelare, e fa salve le deduzioni difensive, che verranno acquisite nel contradditorio delle parti.