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I 50.000 bambini soli di Gaza. Tra sfruttamento, abbandono e fame

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Il nuovo rapporto dell’International Rescue Committee: i bambini sopportano il peso della guerra di Israele. Tassi crescenti di malnutrizione grave e acuta nei bambini sotto i cinque anni

OMA – Sono 17.000, ma per l’International Rescue Committee potrebbero essere 50.000. I bambini soli di Gaza. Orfani, non accompagnati, separati dalle famiglie. Senza nessuno che se ne prenda cura. Con il demone dello sfruttamento ad azzannare un presente fatto già di abbandono e fame. E’ il quadro rappresentato dal nuovo rapporto dell’IRC che descrive nel dettaglio l’impatto devastante che la guerra di Israele a Gaza ha avuto sui bambini del territorio.

Negli ultimi mesi, i frequenti ordini di evacuazione, le detenzioni e gli attacchi israeliani hanno contribuito alla separazione di un numero sempre maggiore di famiglie. Alcuni bambini sono stati trovati soli negli ospedali, traumatizzati forse per sempre, con il rischio di sviluppare conseguenze a lungo termine sulla salute mentale.

I team dell’IRC a Gaza stanno riscontrando tassi crescenti di malnutrizione grave e acuta nei bambini sotto i cinque anni. I bambini di Gaza hanno già perso un anno di istruzione a causa del crollo degli edifici scolastici causato dai bombardamenti israeliani.

I bambini stanno sopportando il peso di questa guerra – dice Bart Witteveen, direttore nazionale dell’IRC per i territori palestinesi occupati – ed è chiaro che senza un cessate il fuoco immediato e duraturo in vista, gli impatti a lungo termine non faranno che aumentare. Lo stress tossico prolungato dovuto a violenza e sfollamento può portare a problemi di salute a lungo termine per i bambini. Senza il supporto di attività psicosociali o spazi sicuri per i bambini, c’è un rischio significativo di impatti sullo sviluppo a lungo termine, incluso lo sviluppo del cervello. La comunità internazionale deve agire immediatamente per salvaguardare i bambini, non solo nell’immediato, ma anche tenendo conto delle loro esigenze di salute nel futuro, siano esse legate alla salute mentale, all’assistenza sanitaria o all’istruzione. I bambini di Gaza non possono aspettare oltre; le prolungate restrizioni agli aiuti umanitari e i continui combattimenti faranno sì che una generazione di bambini dovrà affrontare problemi di salute e di sviluppo per tutta la vita”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it