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 IFO: 100 INTERVENTI IN TRE MESI CON IL ROBOT “SINGLE PORT”

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Livio De Angelis: «Gli Ifo e la Regione Lazio sono impegnati costantemente nel rinnovamento del patrimonio tecnologico biomedico.

Si tratta di un formidabile strumento per conseguire l’eccellenza nella chirurgia oncologica di precisione»

È approdata da soli tre mesi nelle sale operatorie degli IRCCS IFO Istituti Regina Elena e San Gallicano, la piattaforma robotica più innovativa: il robot Da Vinci “mono-braccio” detto Single-Port (SP). In questi tre mesi sono 100 gli interventi di chirurgia oncologica maggiore già eseguiti con questa tecnologia.  Gli Ifo sono la prima realtà del centro-Italia a utilizzarla, tra i primi tre centri nazionali ad acquisire la piattaforma d’avanguardia che, insieme ai 3 sistemi robotici Multi-Port già presenti, contribuisce a incrementare ulteriormente l’attività chirurgica di precisione.

foto ifo

La nuova macchina offre innumerevoli vantaggi. In primis riduce il numero delle incisioni sul paziente, da cinque a una sola. Permette infatti di effettuare interventi di chirurgia maggiore attraverso una sola incisione di 25mm rispetto alle 5 i da 8-10 mm. Questa piattaforma inoltre può essere utilizzata anche per la chirurgia transvaginale o transanale. Questo è possibile grazie a un sistema ottico flessibile e a strumenti dal diametro inferiore rispetto a quelli robotici classici. Per tali motivi ha trovato subito una importante applicazione nel nostro Istituto.

Agli Ifo si eseguono oltre 6.500 interventi chirurgici l’anno, di cui 1500 robotici. L’attività è in continua crescita grazie alla evoluzione esponenziale della tecnologia che sta cambiando radicalmente la prospettiva di vita delle persone. Le nuove tecniche e i robot chirurgici hanno permesso di trasformare completamente lo scenario peri-operatorio incidendo qualitativamente sulla salute del paziente durante e dopo l’intervento chirurgico. La piattaforma Single Port è una ulteriore evoluzione e si avvicina alla microchirurgia, in quanto gli strumenti sono ancora più piccoli del robot tradizionale. Per di più Il braccio robotico non ha vincoli spaziali, può ruotare a 360° e muoversi all’interno delle cavità addominali e toracica liberamente con una flessibilità di impiego superiore rispetto alle piattaforme Multi-Port a 4 braccia.

Livio De Angelis

«Una delle nostre priorità è dotare la sanità pubblica delle migliori tecnologie che consentano tanto ai professionisti di esprimere al meglio il proprio talento, quanto ai pazienti di vedersi riconosciute cure di eccellenza. Siamo particolarmente orgogliosi che l’Ifo sia la prima struttura ospedaliera dell’Italia centrale a dotarsi del robot Da Vinci “mono-braccio” Single-Port», ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.

«Questa nuova macchina assicura una chirurgia di precisione, effettuando una sola incisione sul corpo del paziente, raggiungendo la parte interessata dalla malattia.  Sono molte le branche della chirurgia oncologica che beneficeranno di questa nuova tecnologia: dall’urologia, alla ginecologia, alla senologia passando per i tumori toracici e del cavo orale.

Ringrazio le straordinarie professionalità chirurgiche degli Ifo e il commissario Livio De Angelis per il grande lavoro di rilancio di una struttura che deve tornare centrale non solo nel Lazio, ma in Italia, per la cura dei tumori», ha concluso il presidente Francesco Rocca.

«Il sistema robotico monobraccio – ha illustratoEnrico Vizza, direttore Dipartimento di Clinica e Ricerca Oncologica IRE – rappresenta una tecnologia giovane la cui potenzialità è ancora tutta da esplorare, sviluppare e sistematizzare per capire come utilizzarla al meglio. Gli Ifo, tra i primi a introdurre la robotica, sono impegnati ogni giorno all’evoluzione delle tecniche chirurgiche grazie alla ricerca, a studi scientifici e alla capacità di mettere a punto procedure originali».         
 
«Il robot Single Port – ha evidenziato invece Giuseppe Simone, direttore Urologia IRE – permette una regionalizzazione, ovvero una chirurgia in uno spazio ristretto, riducendo quindi la mobilizzazione di altri organi ed andando al cuore dell’intervento. La chirurgia uro-oncologica è da sempre la branca pioneristica nell’uso delle piattaforme robotiche; esegue il 70% degli interventi robotici, nel nostro Istituto come nella maggioranza delle strutture italiane. La chirurgia uro-oncologica è di fatto robotica nel 99% dei casi; quindi, il Single Port è un completamento della dotazione tecnologica, che non sostituisce la chirurgia Multiport, bensì la integra e la migliora, offrendo al chirurgo e al paziente una opzione alternativa ancor più mini-invasiva».

Lo sviluppo di un carrello paziente a singolo braccio è un vantaggio assoluto anche nella chirurgia robotica trans-orale. L’ottica flessibile permette una chiara visualizzazione delle differenti sedi faringo-laringee, potendosi muovere con facilità all’interno delle prime vie aeree e del cavo orale del paziente, la maggior visibilità favorisce il raggiungimento di aree anatomiche complesse e agevola le manovre di aspirazione. 

«Il nostro impegno – ha sottolineato Livio De Angelis, commissario straordinario degli Ifo – come IRCCS pubblico è garantire equità di accesso a cure di altissima qualità. Per questo siamo impegnati costantemente nella riqualificazione e nell’ampliamento del patrimonio tecnologico. Grazie alla forte volontà del presidente Rocca e della Direzione regionale Salute, gli Ifo hanno potuto sostituire diverse apparecchiature con sistemi di ultimissima generazione full digital in ambito diagnostico e terapeutico.  Il Robot SP è un ulteriore strumento di eccellenza per la chirurgia oncologica. Un traguardo in linea con la nostra scelta di collocare il paziente e la qualità delle cure al centro dei nostri interessi».

https://youtu.be/pknJThMoe5Q

IFO (IRE-ISG) in cifre anno 2023

Ricoveri ordinari: circa 7.000

Ricoveri diurni: circa 3500

Interventi chirurgici: oltre 6500

Chirurgia Robotica Multispecialistica: circa 1500

Prestazioni ambulatoriali totali: 1.400.000

Posti letto: 240

Parco Macchine Elettromedicali (attuale): circa 8000

Valore (attuale) complessivo del parco tecnologico: circa 85 milioni di euro

Pubblicazioni: 500

Impact Factor: quasi 4.000 punti

Studi Clinici attivi: circa 500

Pazienti coinvolti negli studi: oltre 8150

*I dati si riferiscono ai due Istituti: Regina Elena e San Gallicano

IFO: LE ECCELLENZE TECNOLOGICHE E CHIRURGICHE DI DUE IRCCS

ATTIVITA’ CHIRURGICA

Agli IFO Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e Istituto Dermatologico San Gallicano (ISG), gli interventi chirurgici annui in media sono oltre 6.500 totali tra ordinari e day surgery.

 L’IRE è tra i centri in Italia che esegue più operazioni in varie specialità chirurgiche con il robot Da Vinci (urologia, ginecologia, chirurgia toracica, otorinolaringoiatrica e generale).

Significativo l’incremento degli interventi di chirurgia robotica negli ultimi 4 anni:
+ 50% l’anno passando dai 450 interventi del 2020 ai 1500 previsti per fine 2024 con tecnica robot-assistita.

Ricerca scientifica e modelli gestionali evoluti accompagnano tale crescita. L’IRE, tra i primi a introdurre in chirurgia la tecnica robotica, contribuisce a farla evolvere grazie alla ricerca, a studi scientifici e alla capacità di mettere a punto tecniche originali.

Ai tre Robot multi-port presenti in IFO, oggi si aggiunge il robot Da Vinci “mono-braccio” detto Single-Port (SP), che contribuisce a incrementare ulteriormente l’attività chirurgica di precisione e a minimizzare i tempi di ripresa del paziente grazie all’approccio mininvasivo. È infatti negli interventi più complessi che l’uso dei robot sta dando i maggiori vantaggi clinici.

Le 8 sale del blocco operatorio si avvalgono di un sistema multimediale integrato per accesso immediato a informazioni condivise in rete con servizi, reparti, accesso a cartella clinica elettronica; elaborazioni statistiche ecc.
Molto intensa è l’attività di formazione svolta negli Istituti con collegamenti di sessioni di Live Surgery tra sale chirurgiche e centro congressi.

Presso la Breast Unit dell’IRE le pazienti vengono prese in carico da un team multidisciplinare che inquadra le pazienti da un punto di vista diagnostico e terapeutico. Gli interventi sono pianificati dal chirurgo senologo e plastico ricostruttore sempre nel contesto terapeutico multidisciplinare programmato, definito da un imaging di I e II livello e caratterizzazione biopatologica della neoplasia al fine di elaborare una scelta terapeutica personalizzata (taylor surgery) che mira a coniugare la radicalità oncologica con risultati estetici ottimali. Cui seguono poi accurate indagini molecolari.

La gestione della menopausa e la tutela della fertilità delle giovani pazienti oncologiche sono garantite dalla Ginecologia Oncologica e al programma di chirurgia conservativa, ove indicato, e di conservazione degli ovociti e del tessuto ovarico e percorsi di gestione dei disturbi legati alla sfera sessuale.
Insomma, trattamenti oncologici di eccellenza per le migliori opportunità di qualità della vita.

IL PARCO MACCHINE

Il parco macchine elettromedicali degli IFO è costituito da circa 8000 apparecchiature di grandissimo valore. Ne citiamo solo alcune di seguito:

  • tecnologie per il sequenziamento del DNA
  • TAC a 128 strati e a 68 strati
  • radiochirurgia robotica con Cyberknife e Acceleratori Lineari per la radioterapia di precisione
  • Risonanza Magnetica 1,5 e 3 Tesla dotate di intelligenza artificiale
  • sistemi integrati PET/CT completamente digitali a elevatissima risoluzione
  • TAC intraoperatoria usata direttamente al letto chirurgico del paziente e collegata a un neuronavigatore che consente l’esecuzione di interventi di altissima precisione con evidenti vantaggi per lo specialista che ha la possibilità di pianificare l’intervento, simularlo sul pc e tradurlo nella pratica.
  • Microscopio intraoperatorio ad altissima risoluzione che permette alla neurochirurgia di valutare i bordi della resezione chirurgica consentendo una maggior precisione nella rimozione dei tumori
  • Vectra WB360, nuovo dispositivo per la diagnosi precoce dei tumori della pelle: una sorta di tac senza raggi X, con sistema di telecamere ad alta definizione capace di individuare, in pochissimi secondi, i nei a rischio melanoma.
  • Sistemi robotici di ultima generazione utilizzati in maniera multidisciplinare da diverse specialità chirurgiche

Gli strumenti d’avanguardia utilizzati da un expertise di altissimo livello, consentono di raggiungere molteplici successi che vanno dalla ricerca di base alla traslazionale, dalla clinica alla chirurgia facendo costantemente da apripista alla continua evoluzione della medicina di precisione e alle cure sempre più personalizzate.