«L’iscrizione al Famedio di Milano del Commissario Luigi Calabresi è una giusta e doverosa onorificenza nei confronti di un grande e onesto uomo, servitore dello stato, ucciso nel 1972. Bene la retromarcia della Sinistra che, però, in quegli anni cercò di sporcare e offendere la figura del Commissario accusandolo di aver costretto l’anarchico Pinelli a suicidarsi. Vorrei ricordare loro che la verità storica, di quanto accaduto in Piazza Fontana nel 1969, fu accertata dalla Magistratura, in particolare dal Magistrato Gerardo D’Ambrosio, che intervenne immediatamente in Questura in via Fatebenefratelli subito dopo il grave fatto accaduto. Le parole del Procuratore D’Ambrosio, che fu senatore del Centrosinistra, non lasciano alcuna interpretazione e scagionano completamente il Commissario Calabresi, ucciso da terroristi rossi, dall’accusa. In un’intervista del 18 dicembre 2006 a Dino Martirano del Corriere della Sera, D’Ambrosio affermò che “non riconoscere la verità processuale di quella tragedia, con l’intento di cavalcare nuovamente la tesi dell’omicidio volontario, sarebbe stato come uccidere una seconda volta il Commissario”».Così il Deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi,Riccardo De Corato.
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