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Bologna, scontri tra collettivi e forze dell’ordine alla manifestazione contro Casapound

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Bologna, scontri tra collettivi e forze dell’ordine alla manifestazione contro Casapound

di Andrea Sangermano e Mirko Billi

BOLOGNA – Scontri violenti tra collettivi e Forze dell’ordine a Bologna, durante la manifestazione contro l’estrema destra in città. A ondate, i manifestanti e gli agenti sono venuti a contatto nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e grossi petardi che sembrano bombe carta. I collettivi sono arrivati in via Irnerio e di fronte allo schieramento imponente di forze di polizia, con anche gli idranti, hanno deviato di corsa attraverso il parco per raggiungere piazza XX settembre, dove è in corso la manifestazione di Patrioti e Casapound.

Sulla scalinata del Pincio sono così andati in scena gli scontri tra i manifestanti e uno sparuto gruppo di agenti in assetto antisommossa. I collettivi non sono però riusciti a scendere in piazza a causa delle cancellate del parco chiuse. E in questi minuti hanno ripreso a camminare all’interno del parco. Alcuni grossi petardi sono stati lanciati anche all’indirizzo della seppur lontana estrema destra in piazza.

BEGAJ: “RISULTATO PIAZZA CONCESSA A FASCISTI”

“Questo è il risultato di aver concesso la piazza ai fascisti”. Così Detjon Begaj, capogruppo di Coalizione Civica al Comune di Bologna, commenta a caldo gli scontri di questo pomeriggio tra i collettivi e le forze dell’ordine in Montagnola. Collettivi che sono scesi in corteo nel pomeriggio per contestare la decisione di concedere strade e piazza in città per una manifestazione di Rete dei patrioti e Casapound. Ed è proprio contro la scelta di Questura e Prefettura che si scaglia Begaj, presente al corteo dei collettivi come anche la vicesindaca Emily Clancy, più in disparte.

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Dopo gli scontri sulla scalinata del Pincio, i manifestanti sono ripartiti in corteo su via Irnerio e in questi minuti stanno raggiungendo via Indipendenza passando da via Righi. “Questa piazza non andava concessa– urlano dal megafono- se il Governo ha deciso comunque di concedere la piazza, allora noi oggi abbiamo sconfitto il Governo. Abbiamo vinto noi”. E ancora: “Abbiamo assediato i fascisti in piazza. Pensavano che la città rimanesse in silenzio. E invece a Bologna non si passa. È una giornata storica, si alzi la testa anche in Italia. E ora tutti a Roma, il prossimo passo è il decreto Sicurezza“.

TENSIONI POLIZIA-CASAPOUND, CORTEO FERMATO IN VIA BOLDRINI

Le forze dell’ordine hanno fermato la manifestazione alle porte di piazza XX settembre. Per ridurre i rischi di una giornata complicatissima dal punto di vista dell’ordine pubblico sarebbe stato chiesto ai leader dei manifestanti di non entrare nella piazza. “Ci sono altre persone da tutelare, ci sono famiglie coi bambini”, è il senso delle argomentazioni, espresse davanti ad un cordone di poliziotti in assetto antisommossa. “Questo è un sopruso”, hanno ribattuto gli organizzatori. Alla fine è stato raggiunto un compromesso, quello di fermarsi qualche metro prima e chiudere la manifestazione entro le 16.30.

PATRIOTI-CASAPOUND: “GOVERNO INSUFFICIENTE SU SICUREZZA”

“Chi sta al Governo assolutamente non sta facendo abbastanza”. Lo sottolinea Salvatore Ferrara, portavoce della Rete dei patrioti, prima del corteo che ha attraversato oggi la zona della stazione di Bologna, tra le proteste degli antifascisti. “Noi- dice Ferrara- siamo il termometro del cittadino italiano. Noi che veniamo giù nelle piazze. Chi invece sta nei palazzi romani fa salotto, le nostre sono battaglie al fianco dei cittadini“. Il portavoce di Casapound Luca Marsella spiega le regioni della manifestazione, la protesta per le condizioni di sicurezza di un’area soggetta a spaccio e a episodi di violenza. Ma sbotta quando qualcuno dei cronisti solleva il tema dei rapporti col fascismo.

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“Venite ancora qui a chiederci del fascismo? Fate gli scoop a dire ‘Oh in piazza ci stanno i fascisti’. E quindi? Quale è il problema?”, risponde. “Sapete quante volte è ripetuta la parola antifascismo nella Costituzione? Zero. C’è una disposizione transitoria che non ci impedisce di esistere, altrimenti saremmo già sciolti, ci siamo candidati anche alle elezioni…”. Intanto, dopo gli scontri avuti oggi con le forze dell’ordine i collettivi parlano di una decina di feriti tra le loro file, ma nessun fermato.

CORTEO COLLETTIVI, FDI: “VICESINDACA E BEGAJ SI DIMETTANO”

Fratelli d’Italia a Bologna chiede le dimissioni della vicesindaco Emily Clancy e del capogruppo di Coalizione Civica in Consiglio comunale, Detjon Begaj, entrambi presenti (seppure un po’ in disparte) al corteo dei collettivi di questo pomeriggio, protagonisti di alcuni scontri con le forze dell’ordine in Montagnola.

“Quanto accaduto oggi a Bologna a causa degli antagonisti dei centri sociali, la cui idea di democrazia pretende di mettere il bavaglio e usare violenza a chiunque non la pensi come loro, è gravissimo e deve essere sanzionato sotto ogni punto di vista: giuridico e politico- afferma la capogruppo Fdi in Regione, Marta Evangelisti, insieme al gruppo Fdi in Comune- oltre agli uomini e alle donne delle Forze dell’ordine che hanno riportato ferite negli scontri, oggi aggiungiamo un nuovo orrore all’orrore: un passante accerchiato e malmenato da una decina di questi coraggiosi antagonisti. A tutte le vittime di questi soggetti violenti giunga la nostra solidarietà”. Secondo i meloniani, “di certo non avranno quella della Giunta Lepore che oggi poteva contare tra le fila dei manifestanti la vicesindaca Clancy, seguita a ruota dal consigliere Begaj che continuano a preferire i cortei più violenti al lavoro a cui il loro ruolo istituzionale li chiamerebbe. Proprio per questo dovrebbero dimettersi immediatamente“.

Sui fatti di oggi interviene anche il viceministro Galeazzo Bignami, che esprime “piena solidarietà e vicinanza alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine e ai cittadini coinvolti negli scontri avvenuti oggi a Bologna a causa degli antagonisti che, in nome di una distorta idea di democrazia, provano ad impedire di parlare e manifestare a chi non la pensa come loro”.

Secondo Bignami, infatti, “per quanto le idee possano essere distanti, a tutti deve essere garantita la possibilità di esprimerle. Come va consentito ai cittadini di manifestare disagio per quanto sta avvenendo senza essere malmenati, come invece accaduto ad un passante”. Per il viceministro si tratta di un “fatto inaccettabile, come inaccettabile la violenza ai danni delle Forze dell’ordine”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it